Tra le prime cose che ci vengono in mente se pensiamo al periodo natalizio troviamo: i regali, la nascita di Gesù, Babbo Natale, San Nicolò, Santa Lucia, cenoni, parenti, feste.

La notte che San Nicolò perse una scarpa

La notte che San Nicolò perse una scarpa

La Storia che segue, narra di una scarpa che è stata persa da San Nicolò a Sacile.

Tantissimi anni fa, quando San Nicolò era già Santo, girovagava per le città. Sacile, a quell’epoca, non era come la conosciamo noi oggi ma molto diversa e San Nicolò non era ancora associato alla tradizionale consegna dei regali, destinata ai bambini che si comportano bene durante l’anno.

Il Santo all’epoca, visitava di notte le abitazioni per benedirle e per dire una preghiera a favore di chi le abitava. Non regalava oggetti e nessuno sapeva del suo passaggio.

La notte del 5 dicembre di molti secoli fa, San Nicolò era a Sacile e cercava un camino acceso in una casa per riposarsi qualche ora al caldo. La trovò, decise di sedersi, si tolse a fatica le scarpe e si addormentò profondamente.

Le ore passarono velocemente e si fece nuovamente giorno. Il tonfo di una porta dell’abitazione svegliò di soprassalto il Santo il quale impiegò un po’ di tempo a capire dove fosse, cosa facesse lì e che se non si fosse dileguato rapidamente qualcuno lo avrebbe trovato in casa. In quel frangente, si rese conto che doveva andarsene più velocemente possibile, ma aveva trovato solo una scarpa e non la seconda. Se ne andò via solo con un calzare.

Nella stanza entrò un bambino, Bernardo di otto anni, il quale portava in braccio una bambina di circa tre anni, che gli assomigliava tantissimo. Il bambino scaldò il latte alla sorellina, per vederci meglio aprì una finestra e girandosi verso la piccola trovò lì vicino una bella scarpa.

  • Sacile-microturismodellevenezie.it
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La famiglia era povera, non poteva permettersi una scarpa così morbida e ben fatta. Di lì a poco entrò il padre del ragazzo il quale lo esortò a muoversi: era tardi. Bernardo, chiamò il padre Piero e gli mostrò la scarpa. Il genitore pensò che il figlio la avesse rubata a qualcuno e decise di disfarsene perché se qualcuno avesse trovata la calzatura in casa, la sua famiglia avrebbe passato seri problemi con la giustizia.

Il padre decise di portare la scarpa dal Conte, sperando di ricevere una piccola ricompensa. Piero, era un falegname che lavorava per il Conte in una piccola bottega del castello ed aveva un avido capo falegname.  Quest’ultimo si accorse che Piero aveva qualcosa di strano sotto il mantello. In pochi minuti tutto venne a galla ed allora, il capo falegname decise di andare dal podestà con la scarpa per tenere per sé la ricompensa. Ovviamente la storia si ripeté come fra Piero ed il suo capo anche fra quest’ultimo ed il podestà, poi con il Conte, successivamente con il Re, con l’imperatore ed infine con un altro imperatore.

Come andò a finire la Storia? Tutti vollero la scarpa ma alla fine nessuno la ottenne.

Piero era furioso per il sopruso subito e alla vista del figlio Bernardo non ebbe il coraggio di raccontargli tutto. Il figlio però capì.

Un anno dopo, la sera del 5 dicembre, Bernardo si ricordò della Storia della scarpa e decise di prepararne una fatta alla meglio con quello che aveva in casa. Andò a dormire. Al mattino seguente, per fare luce, aprì le imposte della casa e rimase stupito da quello che trovò vicino al camino dove aveva lasciato la scarpa.

Da allora, la sera del 5 dicembre i bambini hanno l’abitudine di lasciare una loro scarpa, una letterina e del cibo per l’asino di San Nicolò. Quest’ultimo, da allora, oltre a benedire le case lascia dei doni ai bambini.

Per coloro che volessero approfondire la vicenda di San Nicolò segnaliamo “La notte che San Nicolò perse una scarpa” di Maria Balliana Composit Editore