Storia Sernaglia della Battaglia2024-11-03T16:47:56+01:00

Storia di Sernaglia della Battaglia

Storia di Sernaglia della Battaglia

In questo articolo vi raccontiamo la Storia di Sernaglia della Battaglia.

Le prime attestazioni che menzionano un piccolo nucleo di abitanti a Sernaglia della Battaglia risalgono all’epoca preistorica.

Sono stati rinvenuti alcuni reperti quali pietre, alcuni pestelli che dimostrano la presenza dell’uomo lungo il fiume Piave e anche in quello che noi oggi consideriamo il territorio comunale di Sernaglia della Battaglia.

Dall’epoca Romana all’anno Mille

Il toponimo Sernaglia, secondo alcune fonti, può derivare dal nome romano Serenius o da quello di epoca medievale Sarnalia. Serenius potrebbe derivare dal cognome dei Sereno che furono dei latifondisti romani.

Durante l’epoca romana il Quartiere del Piave e quindi anche Sernaglia della Battaglia era amministrata da Opitergium, l’attuale Oderzo. Oderzo aveva giurisdizione su un vasto territorio che comprendeva i territori fra i fiumi Piave e Livenza ed andava dal mare alle Prealpi Bellunesi.

Sicuramente vi erano delle strade romane che transitavano nella parte meridionale del Quartiere del Piave. Una di queste fu  la via Claudio-Augusta-Altinate che collegava Oderzo a Trento. Probabilmente c’era anche la strada che collegava la base militare di Concordia Sagittaria con l’area alpina.

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente giunsero in Italia una serie di popolazioni considerate barbare. Tra queste popolazioni più di altri interessarono questi territori i Longobardi.

I Longobardi governarono anche il territorio del Quartiere del Piave per più di duecento anni. Restano, di questo lungo dominio solo un documento scritto inerente il ducato di Ceneda (Vittorio Veneto). Sernaglia della Battaglia era inglobata al suo interno.

La Charta Donationis del 762 cita, per la prima volta Sernaglia. Lo scritto tratta di una controversia di beni per una donazione fatta da un fratello alla chiesa Santa Maria di Sernaglia. L’altro fratello decise di impossessarsi di quei beni donati e di usufruirne a suo piacimento. Alla fine della vicenda l’usufruttuario venne condannato.

Nel 774 Carlo Magno conquistò i territori dei Longobardi organizzandoli secondo il sistema dei Franchi. Visto le esigenze di aiuto delle popolazioni locali sia in campo religioso che civile i Franchi donarono ai vari signori della zona diversi feudi per garantirsi la loro lealtà e fiducia in caso di necessità. Potenti erano, in questo periodo storico, i vescovi-conti e nella zona erano sufficientemente potenti quelli di Ceneda (Vittorio Veneto), Belluno e Treviso.

Un documento del 980 parla espressamente del Quartiere del Piave. Infatti, l’imperatore Ottone II concedeva a Rianzeno, Rambaldo e Gilberto, conti di Treviso, i diritti di controllo dei territori fra i fiumi Soligo e Raboso.

Durante l’epoca longobarda Sernaglia era vicus o pagus (piccolo agglomerato di base) e divenne signoria locale. Questa modifica venne attuata con la Rivoluzione Castrense cioè la trasformazione in piccole contee dei grandi appezzamenti dei vescovi-conti.

Con l’elezione di signoria locale Sernaglia aveva giurisdizione anche nelle frazioni di Falzè e Fontigo e nell’attuale Comune di Moriago della Battaglia.

Tra Mille e Duecento

Fra il 900 ed il 1100 l’area del Quartiere del Piave si presentava fra Vidor – Sernaglia della Battaglia – Collalto (Susegana) – Colfosco (Susegana) sul lato meridionale e Colbertaldo (Vidor)-Col San Martino (Farra di Soligo) – Credazzo (Farra di Soligo) – Farra di Soligo – Costa di Cison (Cison di Valmarino) sul versante dell’orografia lungo la pedemontana veneta, con dei castelli più o meno ampi o con delle fortificazioni militari di notevole importanza.

Il Castello di Sernaglia della Battaglia si trova nei pressi della zona Castelik (sito archeologico dove si trovano due terrapieni), dove sono ancora visibili le fondamenta del Castello e sono stati ritrovati diversi reperti di epoche passate. Attualmente gli studiosi non sanno connotare se la struttura sia di epoca romana oppure dell’alto medioevo.

I Signori dell’epoca non erano propensi a cedere i loro beni alla collettività rurale mediante contratti pluriennali, salvo che tutto ciò non potesse assicurare loro delle rendite sicure. Così nel 1122 i residenti di Sernaglia siglarono un accordo di condominio con Artuso di Rovero (famiglia Della Rovere) per l’uso del castello, del borgo e delle terre che aveva concesso il Vescovo-Conte di Ceneda (Vittorio Veneto). L’accordo venne siglano nel Castello di Sernaglia. Per rendita i massari dovevano pagare ai Della Rovere una “calvea” di frumento durante la festività di Santa Maria Assunta (15 agosto).

Dal Duecento il Castello di Sernaglia entrò nell’orbita dei possedimenti della famiglia Da Vidor.

Nel Duecento, il Comune di Treviso allargò i suoi domini nei territori del Quartiere del Piave.

Dal 1242 il Castello, il villaggio di Sernaglia ed altre strutture furono acquistati da Ezzelino III Da Romano, Signore di Treviso. Il Castello verrà distrutto, durante quel secolo, tenuto conto che imperversava la guerra fra Trevigiani ed Ezzelino.

Nel 1265-1266 molte pievi civili (unità amministrativa più vasta con diverse regole) e regole (villaggi) della zona dichiarano fedeltà al Comune di Treviso, fra questi troviamo Sernaglia e Fontigo.

Dal Trecento al Seicento

Nel Trecento Sernaglia divenne capo di pieve civile cioè il centro più importante in un determinato territorio e, sempre nello stesso secolo divenne contea dei Conti Collalto; incerta la data di affiliazione. Nella prima curia (suddivisione amministrativa) ritroviamo Collalto (Susegana), Falzè di Piave, Barbisano (Pieve di Soligo) e Refrontolo, nella seconda troviamo Susegana, Colfosco (Susegana) e Santa Lucia di Piave.

La parte meridionale del territorio comunale di Sernaglia della Battaglia era attraversata dalla Brentella, un corso d’acqua scavato nel corso del Quattrocento.

Fra il Quattrocento ed il Settecento lungo la Brentella vennero costruiti diversi mulini e questo permise di macinare grano, ma anche altri cereali, sinonimo di un’attiva attività agricola. Questa attività durò fino al Seicento per poi calare fino a scomparire nel successivo secolo. Un mulino era attivo anche a Sernaglia della Battaglia.

Nel Seicento, per ottemperare alle direttive del Concilio di Trento i parroci cominciarono a redigere i registri parrocchiali con battesimi, matrimoni e decessi.

Nel 1629-1630 la peste colpì tutto il Veneto e anche Sernaglia ne fu invasa. Gli abitanti di Sernaglia eressero come voto la chiesetta di San Rocco.

Dal Settecento ai giorni d’oggi

Il Settecento fu segnato da diverse carestie alimentari come quelle del 1702, 1714, 1740, solo per citarne alcune che misero a dura prova la popolazione locale.

Dopo la caduta della Repubblica di Venezia, nel 1797, i territori veneti e non solo passarono sotto il controllo dell’Impero Austro-Ungarico.

Il governo austriaco esercitò il suo potere fino al 1805, per poi cederlo alla Francia fra il 1805 e rioccupare i territori dal 1815.

Nel 1806 nacque ufficialmente il Comune di Sernaglia.

Dopo il 1866 il Veneto entrò a far parte del Regno d’Italia. In questa occasione, i Comuni vennero raggruppati in tre classi in base all’ampiezza demografica. Sernaglia appartiene alla terza classe cioè poteva avere: un Sindaco, due Anziani e quindici Consiglieri.

Nel 1874 su richiesta degli elettori di Falzè venne deciso di suddividere i Consiglieri per frazioni in base al numero di abitanti di queste ultime. Sernaglia con 1106 abitanti aveva diritto a 7 Consiglieri, Falzè con 834 abitanti poteva richiedere 5 Consiglieri e Fontigo con 597 abitanti aveva 3 Consiglieri.

Con l’arrivo del nuovo secolo, i Comuni nel Quartiere del Piave, attraversarono momenti difficili nella gestione della cosa pubblica. A Sernaglia furono difficili gli anni intorno al 1907.

Nel 1917-1918 tutto il territorio di Sernaglia venne invaso dalle truppe nemiche ed aspri furono i combattimenti lungo la linea del Piave.

Nel 1924, per ricordare i fatti accaduti durante la Grande Guerra, al nome Sernaglia vennero aggiunti i termini della Battaglia e così la chiamiamo da allora: Sernaglia della Battaglia.

Per coloro che volessero approfondire le vicende storiche di Sernaglia della Battaglia segnaliamo: “Sernaglia della Battaglia Storia e vita di una comunità” Enrico Dall’Anese Pro Loco Sernaglia Editore.

Galleria

Altra storia…

Di seguito altre Storie che hanno riguardato Sernaglia della Battaglia o i suoi abitanti

Torna in cima