Ceneda
Ceneda
Ceneda fa parte della città di Vittorio Veneto e si trova nella parte meridionale dell’abitato. Fino al 1866 era un importante centro autonomo e solo dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia si unì con Serravalle per formare un’unica entità amministrativa: Vittorio, che dopo la fine della Prima Guerra Mondiale prese il nome di Vittorio Veneto.
Pur mancando riferimenti certi, le origini di Ceneda si perdono nei primi secoli medievali. Probabilmente dopo la caduta di Opitergium, l’attuale Oderzo, per opera dei Longobardi, Ceneda divenne sede vescovile, potere che si è conservato fino ai nostri giorni.
In epoca medievale la città era conosciuta come Cenitam, Cenita, Cenĕta e successivamente prese il nome attuale: Ceneda. In forma dialettale, i Vittoriesi la chiamano anche Zheneda.
Ceneda è un centro che merita di essere scoperto un po’ alla volta. Dominata dal Colle di San Paolo e dal Castello di San Martino che è stato costruito sul versante est del colle, è ricca di edifici storici legati alla sede vescovile millenaria.
La piazza principale è intitolata al Papa Giovanni Paolo I, ovvero Albino Luciani, che a Ceneda dedicò il suo impegno dal 1959 al 1969 come Vescovo. La piazza è l’anima viva del centro dove gli abitanti si ritrovano per gli avvenimenti importanti. In posizione centrale si trova una fontana del Cinquecento e tutto attorno un corollario di edifici importanti. A nord in senso orario si vede l’antico Palazzo della Comunità di Ceneda, affrescato già nella loggia è da anni sede del Museo della Battaglia e raccoglie le testimonianze di quanto successo nella Grande Guerra. A seguire l’antica Cattedrale ricca di opere d’arte che conserva le reliquie di San Tiziano. Ruotando lo sguardo si vede una serie di palazzi tra cui il Seminario Vescovile e la casa in cui visse Francesco Rossi che si adoperò per unire i centri di Serravalle e Ceneda diventando poi il primo sindaco di Vittorio. Segue una scalinata che porta al parco pubblico di Villa Costantini Morosini Papadopoli Aldobrandini, dai più conosciuto come Parco Papadopoli.
Ceneda si presta a numerose passeggiate tra le sue vie ma anche nelle colline che la proteggono e dove trovano dimora vigneti ed uliveti.
Nella parte bassa di Ceneda vi era anche un ghetto ebraico fondato nel 1597 dove nacquero tra gli altri Daniele Manin, Beniamino Labbi, Lorenzo Da Ponte, Jacopo Stella, Alberto Gentili. Qualcosa delle antiche costruzioni è ancora visibile proprio nelle vie che ricordano le personalità appena citate.
Ceneda è anche attraversata dalla linea ferroviaria, ad unico binario, che collega la pianura veneta con il Cadore e interessanti da scoprire sono le soluzioni che gli ingegneri hanno adottato per far coesistere un luogo densamente abitato con le infrastrutture necessarie.
Ma anche il fiume Meschio ha la sua importanza per Ceneda. Antico insediamento di attività produttive in parte ancora visibili, offre un bel luogo dove passeggiare in tranquillità. Dalle sue sponde ben si vedono le colline che avvolgono l’antico centro ed il castello del Vescovo.
Cenĕta è sede di alcuni musei e di interessanti manifestazioni che coinvolgono turisti e abitanti di Ceneda. Tra queste il Palio che viene organizzato nel mese di settembre e che vede sfilare uomini e donne vestiti a tema e cavalieri che si sfidano a duello sotto il Castello del Vescovo nei pressi dei Giardini di Villa Papadopoli. Ceneda festeggia il suo patrono San Tiziano con l’omonima Sagra nel mese di gennaio dopo l’Epifania. Molti sono anche gli incontri culturali che si intervallano nei palazzi storici e le mostre temporanee che si succedono durante le stagioni di ogni anno.
Dove trovarla
Ceneda si trova nella parte sud di Vittorio Veneto ed il suo punto cardine è Piazza Giovanni Paolo I