Villa Grimani-Mondini
Villa Grimani-Mondini
Villa Grimani-Mondini fu commissionato dal Vescovo di Ceneda Giovanni Grimani (in carica dal 1520 al 1531 e dal 1540 al 1545); la tradizione attribuisce la paternità del progetto a Jacopo Tatti detto il Sansovino (Firenze 1486 – Venezia 1570), architetto di Stato della Repubblica di Venezia, e venne realizzato tra il 1536 ed il 1537.
Nel Seicento, la nobile famiglia veneziana dei conti Grimani fece costruire una casa di caccia che, dal 1919, ospita l’albergo ristorante Ai Pini. Tutto il complesso è situato sopra una piccola collina, al centro del paese, e offre un grande senso di relax e riservatezza.
Situata su un colle nella zona centrale di Tarzo, Villa Grimani-Mondini venne eretta per volere della potente e nobile famiglia dei Grimani. I Grimani risultavano presenti nella città lagunare già prima dell’anno Mille. Nel corso dei secoli ampliarono potere ed influenza tant’è che fecero parte dei membri del governo della Serenissima. Emblematiche o paradossali le vicende che vedono diventare Vescovi di Ceneda tre Grimani: Marino tra il 1508 e il 1517, Domenico e suo fratello Giovanni tra gli anni 1517 e il 1545.
Dal XIV secolo la contea di Ceneda e Tarzo pur appartenendo al territorio della Repubblica di Venezia, veniva amministrata in forma autonoma dai Vescovi di Ceneda e questo continuava a creare tensioni tra i due centri di potere. Logica prevedeva che una volta sullo scranno del Vescovo dei patrizi veneziani, la questione si risolvesse a favore della Serenissima. Così non fu, anzi, i Grimani continuarono a far valere le prerogative del vescovado. Le loro attività influenzarono tutto il territorio della Contea tra cui Tarzo e la villa che possiamo vedere.
L’edificio è divenuto da un secolo un bell’albergo con ristorante e conserva ancora le sue origini architettoniche.
La Villa Grimani-Mondini si presenta con un corpo centrale e una costruzione addossata che nel passato fungeva da scuderia. Sembra che la villa fosse stata costruita inizialmente come casa di caccia. Il corpo centrale ha tre piani con una porta d’ingresso sormontata da un arco a tutto sesto. Sopra l’ingresso è in bella mostra un piccolo terrazzino con le tipiche finestre alla veneziana. Ai lati vi sono delle monofore che sia al piano terra, sia al primo sono profilate in pietra. Un piccolo parco aumenta la bellezza di questo gioiello architettonico.
Non si sa quale membro della famiglia Grimani fece realizzare la Villa, con molta probabilità fu Marino, il più intraprendente tra i vescovi citati e importante mecenate del territorio tanto da commissionare diverse opere ad artisti come: Francesco da Milano e Pomponio Amalteo.
Ai Grimani succedettero i Mondini, famiglia che secondo i documenti a disposizione, vede le loro origini proprio nella Contea di Ceneda. Tra loro non mancarono i notai, i prelati e i podestà che tra XVII e XIX secolo influirono sulla vita pubblica del territorio.