Centro e Biblioteca di Studi Biblici
Centro e Biblioteca di Studi Biblici
Sul lato sud-est della piazza del duomo, si trovano in bella mostra, una serie di palazzi che accompagnano i visitatori su via Puiatti, l’antica contrada Ruga, che prosegue fino allo slargo del Foro Boario. Su questa schiera di palazzi, si trovano anche il Centro di Studi Biblici e Biblioteca di Studi Biblici ospitati all’interno del Palazzo Ovio-Gobbi. Il palazzo appena citato, che trova le sue origini nel Seicento circa, è sede della canonica e appunto di queste importanti istituzioni dove è possibile studiare e discutere sui testi sacri.
Il Centro Studi Biblici si trova al primo piano dell’edificio e gli sono adibite le seguenti stanze: il salone degli affreschi, la sala dell’aquila con i quadri antichi, la sala degli stucchi che guarda al fiume Livenza e altri due bei locali con soppalco in cui trova posto la Biblioteca di Studi Biblici.
L’arredamento della Biblioteca, composto da armadi, scaffali, vetrine, scale e ballatoi è in legno di noce in stile classico. Venne ideato dal parroco di Sacile Mons. Pietro Mazzarotto e dal geom. Luigi Cardazzo ed è particolarmente pregiato.
Nella Biblioteca vi sono più di 13.000 volumi, in diverse lingue: italiano, tedesco, inglese e francese oltre ai testi della bibbia in ebraico, greco, latino, aramaico, copto, cinese e giapponese. I libri più antichi sono una Bibbia del 1543, alcuni commentari del Seicento e del Settecento, oltre a Bibbie moderne.
Il Centro Studi Biblici venne fondato nel 1976 dal Prof. Giuseppe Scarpat e da Mons. Pietro Mazzarotto. Sorse inizialmente come risposta all’esigenza di formazione del clero dopo il Concilio Vaticano II. Con il passare del tempo, divenne un luogo di studio anche per i laici.
L’obiettivo principale del Centro è di far conoscere le scritture sacre dei vari secoli e risulta unica nel suo genere in tutto il Triveneto.
Centro Studi Biblici e Biblioteca Studi Biblici hanno il loro regolamento ed un direttivo che ne cura gli interessi.
Dal 2001 il Centro ha ottenuto il riconoscimento di organismo culturale di rilevante interesse dalla Regione Autonoma Friuli Venezia-Giulia.