Villa Bellati
Villa Bellati è un ampio complesso architettonico che si trova ai limiti dell’abitato di Covolo. Il suo lato nord guarda al Piave e costeggia la strada dei Colli Asolani che è posta su una ripida scarpata.
Un antico documento del 1671 riporta quanto segue: “Agostino Bellato acquista una porzione di beni comunali presso il suo palazzo dominicale a Rovigo” che è poi la località in cui insiste il fabbricato.
La famiglia Bellato fu una delle antiche famiglie di Feltre qui conosciuta fin dagli anni Venti del Trecento. Ebbe il privilegio di far parte del Magnifico Maggior Consiglio dei Settanta, di fatto il Consiglio che resse le sorti della Repubblica di Venezia dal 1451 al 1805.
I documenti ci dicono che la famiglia Bellati si insediò a Covolo di Pederobba dopo il 1542, infatti nell’estimo redatto in quell’anno, la famiglia non compare ancora tra i possidenti del paese.
Con tutta probabilità la famiglia arrivò in paese prima del 1671, tenuto conto che a quella data già possedevano un palazzo e in quell’anno acquistarono 150 metri quadrati per ampliare il cortile della villa.
Secondo il disegno del perito dell’epoca, il palazzo possedeva le caratteristiche di un edificio di pregio.
Più avanti, nel 1680 viene anche acquistato un pezzo di terra per scopi agricoli e con dei fabbricati annessi. Il tutto secondo i documenti dell’epoca aveva una dimensione complessiva di 7 campi e mezzo.
Nel tempo la proprietà si arricchì di nuove terre, di altre costruzioni e di ampliamenti ai fabbricati esistenti.
Nel 1840 Valentino Dartona, un possidente e commerciante di legnami subentrò ai Bellati. In seguito all’acquisizione, il complesso decadrà progressivamente. La situazione peggiorò ulteriormente con i nuovi proprietari: i Chenet. Questi scopriranno tra l’altro che l’immobile era stato ipotecato dai proprietari precedenti, per cui intentarono una causa per proteggere il loro investimento e riuscirono così ad ottenere il riconoscimento del loro diritto.
Nel 1913 la Villa ed il giardino adiacente vennero divisi tra i vari membri della famiglia Chenet.
Dopo la ritirata dell’esercito italiano dal fronte dell’Isonzo nell’autunno del 1917, la Villa si trovò in prima linea durante la Grande Guerra e per questo fu bersaglio delle artiglierie italiane ed austroungariche e subì ingenti danni. In quella tragica epoca venne danneggiata l’ala est e quella a sud.
Nel novembre del 1921, il Comune di Pederobba decretò la demolizione dell’intero complesso per poter eseguire l’allargamento della strada comunale. Nel 1922 l’intero progetto venne accantonato per cui la villa non venne distrutta. Nel secondo dopoguerra, durante il 1954 Villa Bellati venne inserita nel catalogo delle Ville Venete.
Villa Bellati si presenta con un corpo centrale e delle barchesse ai lati, che in epoca passata fungevano da magazzino, ricovero attrezzi ed altre necessità quotidiane. Una serie di edifici a carattere rurale, oggi ristrutturati ad uso residenziale, chiude la corte sul lato meridionale verso la campagna. Vi sono anche altri edifici aggregati a formare una L. L’ala principale è orientata lungo la direttrice nord-sud. L’edificio centrale è suddiviso su tre piani più il sottotetto che sovrasta i due corpi laterali di due piani più bassi realizzati in epoche diverse.
La facciata rivolta verso la corte, e quindi a mezzogiorno, ha un’impostazione simmetrica e tripartita con coppie di finestre architravate nei settori laterali e con trifore sovrapposte nel settore centrale. Al piano terra si trova il portone di ingresso.
Il lato nord è molto più austero e senza un ingresso presenta delle monofore che consentono la visuale sul Piave.
Nel corso del 1990, la famiglia Andrighetto acquisisce, ad esclusione dell’ala est rimasta alla famiglia Chenet, la villa con vari annessi riaccorpando di fatto la proprietà.
Dopo una serie di lavori di assestamento, di concerto con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, venero avviati i lavori di restauro, recupero e valorizzazione della struttura.
La villa viene oggi utilizzata come set per cerimonie e riprese cinematografiche. Al suo interno è disponibile una pizzeria con piatti della tradizione. Può essere visitata previo appuntamento tel. +39 0423 688029.