Monfenera
Il Monfenera è un monte che si trova alla destra del Piave, fra i territori di Pederobba, Possagno e Alano di Piave. È una propaggine del Massiccio del Grappa ed ha un’altezza che supera gli 800 metri.
In passato il suo territorio ricco di corsi d’acqua, di boschi di latifoglie in cui non mancavano i castagni, offriva la possibilità di trovare riparo da scorribande ed invasori, per cui risultava essere un luogo di interesse per gli abitanti della zona.
Durante il Duecento ed il Trecento, numerose furono le controversie che nacquero tra i Comuni della pedemontana trevigiana per il controllo del monte e delle sue risorse. Il Monfenera offriva pascoli per il bestiame e boschi dove far legna e poter raccogliere i frutti del castagno utili per alimentare il bestiame ma soprattutto le persone.
All’epoca della espansione in terra ferma della Repubblica di Venezia, il Monfenera confermò la sua importanza per cui divenne uno dei beni censiti e gestiti dalla Serenissima. Il monte delimitava anche i confini tra le podesterie di Treviso e di Belluno.
Ogni comunità rurale disponeva di concessioni per sfruttare il bene demaniale. Pascoli, prati e boschi venivano inizialmente curati dalla comunità. Con il passare del tempo però sfuggirono al controllo del Meriga, che per conto del governo centrale incassava le decime (una tassa). Fu così che i diritti di sfruttamento iniziarono ad essere gestiti tra privati tramite titoli impropri come: usufrutto, comodato, proprietà, ecc. L’evolversi della situazione geopolitica veneziana nel tempo mutò e quando la Serenissima fu costretta ad aumentare le entrate monetarie, si vide costretta a cedere parte del suo demanio vendendolo. Fu così che beni comunali e sovracomunali, come i terreni sul Monfenera, vennero venduti al miglior offerente tra cui molti facoltosi trevigiani.
Negli anni il Monfenera continuò a rappresentare comunque fonte di sostentamento per le genti del territorio. Ce lo ricorda anche la tradizione per la quale il toponimo Monfenera si riferisce a “monte di fieno” perché deriverebbe da “mons” monte e “fenum” cioè fieno. Se ne avvantaggiò anche Pederobba che poté svilupparsi grazie agli scambi commerciali che provenivano dal monte.
Arrivarono i Francesi e più tardi le guerre di indipendenza che portarono dolore e fame. Più tardi il Monfenera diventò fronte di guerra nel 1917, tanto che a causa della polvere delle bombe, i reduci ricordavano la “Neve nera del Monfenera”.
Oggi il Monfenera protegge Pederobba da nord ed offre dai suoi pendii un bel panorama sul Piave. I suoi boschi ricchi di castagni ma anche di roveri ed acacie e più in alto di conifere regalano ad escursionisti e villeggianti luoghi unici dove passeggiare. Per tutti, dopo la raccolta nelle modalità previste dal disciplinare, i gustosi Marroni del Monfenera.
Come raggiungere
Il Monfenera si trova a Pederobba