Rifugio dei Loff
Rifugio dei Loff
Il Rifugio dei Loff è un bivacco che si trova in località Bomboi nel Comune di Cison di Valmarino.
Una volta costruito venne inaugurato nel novembre 1970.
Venne ideato da alcuni abitanti di Cison di Valmarino: Amelio Sasso, Richetto Salton, Tullio Ferrari e Tullio Gallonetto.
Questi amici si trovavano spesso nei locali del paese e più volte commentarono, la buona riuscita dell’iniziativa per collocare il Cristo nel Bosco delle Penne Mozze. Fu così che tra una chiacchiera e l’altra, nacque in loro l’idea di creare qualcosa di utile per chi viveva nel territorio: un bivacco nelle Prealpi Cisonesi.
I quattro amici decisero di effettuare un sopralluogo nella località Bomboi. Dopo aver valutato il terreno, individuarono il luogo in un anfratto sotto il Crodon del Gevero.
Il luogo destinato al futuro Rifugio, era ed è un punto panoramico, dove è possibile nelle belle giornate, vedere a sud la Laguna di Venezia ed a nord il Pelmo e la Marmolada.
Il Rifugio dei Loff, soprannominato Bivacco dei Loff, è un edificio realizzato con pietre. È costituito da un monolocale nel quale si trova un caminetto ed un sottotetto capace di ospitare una decina di persone. Attualmente non vi è acqua corrente. L’area antistante è delimitata da una staccionata di protezione.
Per realizzare la costruzione furono molti i volontari impegnati: appassionati e persone del luogo, ma anche varie organizzazioni ed enti istituzionali come: la Squadra antincendio dei Comuni limitrofi, la Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane ed il Comune di Cison di Valmarino.
Tenuto conto dei piccoli spazi di manovra, la calce, il cemento, il tavolame, i sassi vennero trasportati a spalla. Questo lavoro richiese l’impegno di tutti per molti weekend, iniziato in primavera proseguì fino all’autunno inoltrato.
Il Rifugio si colloca sulla dorsale prealpina che attraversa il Monte Cesen, il Praderadego, il San Boldo, il Pian de le Femene per arrivare al Col Visentin.
Storicamente, loff significa lupo ed era il soprannome con cui venivano chiamati gli abitanti di Cison.
Nel corso degli anni il Rifugio poté beneficiare di diverse migliorie, interventi generali o particolari, per mantenere in ordine la struttura.
Tanti sono stati i visitatori che hanno approfittato della struttura, con una media di 3.000-4.000 persone all’anno. Molte di queste hanno voluto testimoniare il proprio passaggio lasciando una firma o una sigla nel Libro delle Presenze. Tra queste merita una menzione quella dell’alpinista Jerzy Kukuczka che scalò tutte le quattordici vette che superano gli 8.000 metri del nostro pianeta e che apri anche dieci nuove vie.
Nel 1988 Kukuczka visitò il Rifugio dei Loff e promise di tornarci l’anno dopo. Questo purtroppo non accadde perché morì ad ottobre del 1989 mentre scalava in Nepal.
Diversi sono i sentieri che permettono di raggiungere il Rifugio dei Loff:
- dal Campo di San Boldo a ovest per la cresta, durata 45 minuti;
- dal Peròz a nord di Cison di Valmarino attraverso Casera Soldan ed il Passo della Scaletta, durata 120 minuti;
- dal Peròz per la Costa del Vent, durata 90 minuti;
- dal Peròz puntando a nord per il sentiero attrezzato dell’Asta, durata 90 minuti;
- dal Peròz puntando verso nord-ovest superando le cascate del Pissol, durata 120 minuti.
Punto di partenza è il piazzale in località Peròl nel quale trovano parcheggio circa una dozzina di auto. In alternativa si può utilizzare il parcheggio nel Piazzale degli Alpini nel Bosco delle Penne Mozze.
Per coloro che volessero approfondire la Storia del Rifugio segnaliamo il libro: “Il Rifugio dei Loff. I suoi primi quarant’anni 1970-2010” Enrico Dall’Anese, Associazione Amici Rifugio dei Loff, 2010
Dove trovarlo
Il Rifugio dei Loff si trova sotto il Crodon del Gevero