Lorenzo Da Ponte

Chi era Lorenzo Da Ponte?

Lorenzo Da Ponte fu compositore un presbitero, poeta, librettista e professore italiano naturalizzato statunitense.

Da Ponte nacque a Ceneda, zona dell’attuale Vittorio Veneto nel 1749.

Il suo vero nome era Emanuele Conegliano ed era figlio di una famiglia ebrea che viveva nella città. Si convertì molto giovane al cattolicesimo e come era tradizione in quel periodo assunse il nome del Vescovo che lo convertì. Nella giovinezza frequentò soggetti colti del territorio come Girolamo Perrucchini e Michele Colombo. Grazie alle sue frequentazioni emerse nel Da Ponte un estro poetico e goliardico.

Lorenzo Da Ponte divenne prete nel 1773 a Portogruaro dopo un’esperienza come insegnante privato a Venezia, successivamente insegnò letteratura italiana e retorica a Treviso.

Lorenzo Da Ponte scrisse queste parole su Treviso:

“[…] una bella e copiosa biblioteca, ch’ebbi l’agio e l’autorità di ordinare e di arricchire di tutti quei libri a parer mio vantaggiosi, un paese abbondante di dotti e perspicui ingegni, che ispirava agli animi nobile emulazioni; un prelato sapiente, una bella società amica delle lettere e dei letterati: un clima che, colla purità, giocondità e freschezza parea creare le fantasie ed empiere di foco i poeti, formarono per più di due anni le vere delizie della mia terra.”

Treviso costerà molto cara a Lorenzo Da Ponte, infatti, nell’anno scolastico 1775/1776 alcuni suoi allievi scrissero delle poesie di stile marcatamente rousseauiano . Per questo venne denunciato al locale inquisitore ed il bando del Senato della Repubblica di Venezia gli negò la possibilità di insegnare.

Tornò a Venezia con la protezione di alcuni nobili progressisti, frequentò Gasparo Gozzi e Giacomo Casanova. La situazione per Lorenzo Da Ponte divenne sempre più insostenibile e per questo emigrò, con lunghi peregrinaggi, a Gorizia, Dresda e Vienna. Giunse in quest’ultima città nel 1781 e fu nominato poeta dei Teatri Imperiali con l’obbligo di scrivere dei drammi buffi. Questo fu possibile grazie alla protezione di Antonio Salieri, musicista che visse in Austria e compositore di corte di Giuseppe II d’Austria.

Anche a Vienna venne osteggiato perché alcuni borghesi preferivano altri compositori come Giambattista Casti. Riuscì comunque ad avere un proprio pubblico e un seguito.

A Trieste conobbe, la sua futura moglie, Anna Grahl, con la quale partì alla ricerca di maggior fortuna alla volta di Parigi. Il suo viaggio cambiò destinazione, in corso d’opera, infatti, il Canova, incontrato a Dresda, lo esortò a lasciar perdere, perché la Francia era in agitazione (Rivoluzione Francese). Optò allora per Londra. Restò nella capitale inglese per tredici anni con vicende e fortuna alterne. Tornò a Venezia e Treviso per l’ultima volta fra l’ottobre 1798 ed il marzo 1799 e decise, per sfuggire ai creditori di andare a New York dedicandosi nuovamente all’insegnamento ed alla critica letteraria.

Morirà a quasi novant’anni nel 1838 a New York.

A Vittorio Veneto gli è stato intitolato il Teatro a Serravalle.