Il Campanile di Cordignano si trova a fianco alla chiesa Santa Maria Assunta e San Cassiano in piazza Italia.
All’epoca dei fatti narrati in questo articolo, la piazza si chiamava Umberto I.
La Storia del Campanile è una vicenda curiosa ed interessante.
Storia del Campanile di Cordignano
Storia del Campanile di Cordignano
Quello che noi vediamo attualmente, non è il campanile che subì dei danni con il terremoto del 1936.
Il terremoto del 1936 colpì l’intera zona specialmente la Foresta del Cansiglio e Cordignano. L’epicentro si trovava nell’Altipiano e le scosse raggiunsero i 9 gradi della scala Mercalli nell’epicentro e 8 gradi a Cordignano. Fu catalogato come terremoto violento dagli esperti del settore e, passò alla Storia come Terremoto del Cansiglio.
Il terremoto danneggiò gli edifici del paese, la chiesa e l’allora campanile. La guglia di mattoni, dopo la calamità, si ridusse ad un terzo della misura originaria. Una parte del materiale cadde sul tetto della chiesa sfondandolo, il resto venne trovato in strada o addosso agli edifici vicini che erano già lesionati.
Si pensi che la sfera di pietra che reggeva la croce fu catapultata sul tetto di una casa e sfondandolo raggiunse il primo piano dell’abitazione. Le altre otto pietre sferiche che decoravano la guglia rimasero sul campanile. Il materiale con cui fu costruita la struttura è noto come “pietra dolce” e proviene da Fregona. Venne utilizzato questo materiale perché era facilmente lavorabile ed era molto in voga fra fine Ottocento ed inizio Novecento. Di questa “pietra“ se ne può trovare ancora nel Parco Grotte del Caglieron. Due delle otto sfere si trovano ai lati della scalinata del Municipio, le altre furono perse.
Il campanile si disgregò parzialmente alle ore 4:10 di domenica 18 ottobre 1936. Era già danneggiato da un altro terremoto, quello del giugno 1873. Le persone abbandonarono velocemente e frettolosamente le loro abitazioni. Pochi furono quelli che ci rientrarono perché molte furono le strutture danneggiate.
Secondo alcune testimonianze era ben visibile l’inquietudine dei più poveri perché capirono le difficoltà che avrebbero frontato. I più piccoli poi erano scossi dalla Non ci furono altre scosse di assestamento ma continuò lo sciame sismico che perdurò fino al 1937.
Gli abitanti non si resero conto dei danni che subì Cordignano ed i paesi limitrofi perché, il terremoto, avvenne di notte. All’alba, con le prime luci del giorno, i Cordignanesi capirono che i danni andavano oltre le loro previsioni. L’emblema del disastro fu la guglia spezzata del campanile. Le pareti della chiesa erano piene di fenditure e la statua dell’Assunta era caduta a terra dalla sommità del timpano e giaceva a pezzi sul sagrato.
In un giornale dell’epoca è stato riportato: “Un silenzio di morte regna nella bella piazza, pochi passanti frettolosi, un solo Carabiniere che ti addita la via da seguire. Girando lo sguardo, dovunque case lesionate, macerie, calcinacci, il bel paese è piombato nella tristezza e nella rovina…”
Le autorità provinciali e statali andarono a Cordignano e fra queste: il prefetto dell’epoca, l’ispettore del Ministero, il Capo Gabinetto, il Capo del Genio Civile, ecc.
Il 19 ottobre da Padova vennero spedite 800 tende da campo che vennero piantate sia a Cordignano, sia nella frazione di Villa di Villa.
Il giovedì successivo vennero attinti, dalla tesoreria provinciale, £ 16.000 circa € 17.000,00 messi a disposizione dal Ministero Lavori Pubblici per avviare la ricostruzione.
Lunedì 26 si aggiunse anche un contributo straordinario di £ 17.221 circa € 18.000,00 di Mussolini per gli abitanti di Villa di Villa.
Questi soldi sarebbero serviti per realizzare i lavori più urgenti.
All’indomani del terremoto il campanile fu oggetto di una sommaria ispezione, venne transennato e la settimana successiva all’evento venne eliminata la parte della guglia che si trovava ancora sull’edificio.
I danni del terremoto ammontavano complessivamente a £ 1.800.000 circa € 2.000.000,00. Venne erogato un contributo, alle famiglie più povere di £ 1.500 circa € 1.500,00. Questo contributo corrispondeva a tre mensilità lavorative.
Lo Stato agevolò amministrativamente il rapporto fra se stesso e gli enti privati per velocizzare la ricostruzione. Vennero erogati contributi per un importo pari al 50% del costo dell’opera se ammessa dal Genio Civile. L’unica clausola era la “tempestiva esecuzione dei lavori” fissata in due anni dal primo contributo.
Il Comune di Cordignano dovette contrarre un mutuo di £ 90.000 circa € 100.000,00 con la Cassa di Risparmio di Treviso e Castelfranco. La cifra sarebbe servita per ricostruire gli edifici pubblici. Per i lavori sia quelli pubblici che per quelli privati vennero scelte imprese locali per aiutare gli abitanti della zona e per non creare azioni speculative.
Il consolidamento ed il restauro della chiesa richiesero somme ingenti, infatti, servirono £ 472.000 circa € 460.000,00 delle quali £ 287.600 circa € 280.000,00 a carico dello Stato ed il resto a carico della parrocchia di San Cassiano.
Il clero chiese ai parrocchiani di contribuire e, fra il maggio 1937 ed il settembre 1942, vennero raccolte £ 313.789 circa € 200.000,00.
Vennero aggiunte anche le offerte domenicali, quelle delle ricorrenze, di alcune cerimonie per una cifra di £ 22.600 circa € 14.500,00.
Per godere delle leggi, allora in vigore, i lavori di consolidamento del campanile dovevano avvenire in contemporanea a quelli della chiesa. Per motivi di sicurezza degli operai, non fu possibile, allora vennero scorporati.
Venne dato parere favorevole all’inizio dei lavori, anche se mancava l’avvallo del Ministero dei Lavori Pubblici.
Venne montato l’orologio con un sistema di pesi e contro pesi, il lavoro venne terminato nel dicembre 1939 con un costo complessivo di £ 6.000 circa € 5.000,00. La messa in sicurezza della struttura non fu comunque tale da consentire l’uso del campanile per richiamare i fedeli alle funzioni.
Con la Seconda Guerra Mondiale, le risorse monetarie, fisiche e materiali vennero impiegate nel conflitto bellico. Una volta conclusa la guerra, nel 1945 venne chiesto, al Genio Civile, di poter mettere in funzione il campanile ma, vista la situazione della struttura che presentava ancora delle crepe causate sia dal terremoto del 1936 sia per le onde d’urto dei bombardamenti avvenuti, fra il 1944 ed il 1945, lungo la ferrovia Udine-Venezia, l’esito fu negativo.
Venne quindi demolita la struttura fra maggio ed agosto del 1946. Per fare questa azione vennero impiegate 1.457 ore di lavoro con una spesa complessiva di £ 98.000 circa € 3.000,00. La paga oraria fu di £ 66 circa € 2,00.
L’abbassamento delle quattro campane avvenne a maggio dello stesso anno, con una spesa aggiuntiva di £ 10.000 circa € 320,00.
Secondo alcuni testi pervenuteci, il campanile esisteva già nel 1556, e prevedeva a modello quello di Aquileia, era una struttura essenziale come quelle medievali ma aveva anche delle decorazioni tipiche del Quattrocento e Cinquecento, con guglia di mattoni e sfere di pietra poste sul vertice e sulla cornice dell’ottagono. Aveva un aspetto massiccio, con uno zoccolo liscio e canna con spigoli rinforzati dalla pietra dolce di Fregona, una cella campanaria a due fornici delimitata da cornici marcapiano con tamburo e finestrelle cieche e la guglia ottagonale.
Per costruire il nuovo campanile, La parrocchia decise di investire quello che aveva a disposizione: £ 400.000 circa € 13.000. Il parroco fece appello alle famiglie benestanti di Cordignano. Chiese ai Conti Brandolini, di utilizzare i loro coloni e gli animali per i lavori e versare un determinato quantitativo di derrate alimentari a scadenza fissa. La famiglia concesse i mezzi di trasporto e offrì £ 50.000 circa € 2.000,00, si dichiarò indisponibile per il resto. La popolazione avrebbe sostenuto la spesa.
Venne istituita una Commissione denominata “Comitato parrocchiale pro erigendo campanile” alla quale fu demandato di effettuare una scelta tecnica, economica generale e di raccogliere i fondi necessari.
Un altro problema che si pose fu la collocazione del campanile. Venne deciso di realizzarlo in prossimità di un bivio fra via Brandolini e Rangoni perché la parrocchia aveva ereditato due piccoli appezzamenti di terreno.
Il comitato decise di realizzare l’opera per stralci considerando anche il possibile costo e le esigue finanze dell’appaltante.
Vennero realizzate le fondamenta con un costo di £ 378.888 circa € 12.000,00. Importante fu anche l’apporto dei volontari dei paesi limitrofi che diedero una mano. Questi erano stati organizzati in squadre dal Comitato Pro Campanile. La parrocchia si trovò con un debito nei confronti dell’impresa costruttrice di £ 178.840 circa € 6.000,00 e i lavori rallentarono. Cominciò a crescere anche l’insoddisfazione dei Cordignanesi perché la costruzione della struttura stava diventando sempre più lunga ed onerosa.
Per la costruzione dello zoccolo sarebbero serviti altri £ 1.500.000 circa € 50.000,00.
Venne modificato il progetto, per i costi che erano diventati improponibili rispetto al progetto iniziale. Il 1947 fu un anno di attesa perché nacquero delle controversie fra il progettista e la parrocchia.
La costruzione del campanile di Cordignano avvenne nel 1948 per una spesa complessiva di £ 5.460.498 circa € 100.000,00. Il parroco con le sue idee mise in difficoltà sia le finanze della parrocchia sia l’impresa costruttrice per i pagamenti sempre più esigui e dilazionati nel tempo.
Anche il progettista dovette ridurre il suo compenso da £ 532.307 circa € 10.000 a £ 400.000 circa € 7.500,00.
Tra il 1948 ed il 1949 giunsero altre difficoltà. Per fortuna, il campanile di Cordignano venne inserito fra i beni che potevano essere finanziati con il “Contributo Statale per la Riparazione dei Danni di Guerra.” Si poté dare così avvio alla costruzione. Il Ministero mise a disposizione £ 6.000.000 circa € 111.000,00 e non £ 7.000.000 circa € 130.000,00 come richiesto dalla parrocchia. Visti i soldi mancanti, venne impiegata la pietra turchina di Tarzo ed una di Vicenza che si trovava a Sarone, la struttura sarebbe stata meno alta e si rinunciò, per il momento, alla costruzione della guglia in legno e lamiera di rame. Il costo quindi passò da £ 17.340.000 circa € 320.000,00 a £ 14.520.000 a circa € 270.000,00.
Nel medesimo anno, venne presentato un progetto stralcio che prevedeva la costruzione del campanile della medesima altezza, 54 metri, ma senza il conteggio delle fondamenta, l’orologio, la croce, il parafulmine. Il costo venne ridotto di £ 9.000.000 circa € 170.000,00.
Servì una fideiussione di £ 3.000.000 circa € 55.500,00. Il Genio Civile chiese alla parrocchia di coprire la differenza tra l’ammontare del progetto di stralcio ed il contributo statale in conto per la guerra. In quel momento, nei conti della parrocchia, vi era solo £ 1.000.000 circa € 18.500,00 e quindi mancavano £ 2.000.000 circa € 37.000,00. Questi ultimi vennero chiesti all’agenzia locale della Banca di Novara, che negò il prestito. Il parroco chiese alle famiglie benestanti di Cordignano di contribuire nuovamente ma non ottenne quanto sperato .
Non potendo portare avanti il progetto di stralcio per la mancanza di soldi, il progettista ne realizzò uno che prevedesse una spesa di £ 7.000.000 circa € 130.000,00 per ridurre il più possibile la fideiussione. Alla fine i soldi vennero trovati.
Nel giugno 1950 venne approvato da parte degli organi competenti il progetto del campanile di Cordignano.
Nell’estate del 1951 ci fu la gara d’appalto, l’importo complessivo dei lavori fu di £ 8.151.500 pari a € 140.000,00 più la maggiorazione del 16,45% pari a £ 164.500 corrispondenti a € 3.000,00 d’oggi. L’appalto riguardava la costruzione della muratura interna dello zoccolo, della canna, della cella campanaria, dell’ottagono e del tettuccio.
Nell’ottobre 1951 avvenne la posa della prima pietra.
Nel maggio del 1952 concluso lo zoccolo, venne realizzata la canna.
Nell’inverno 1952-1953 venne costruita la cella campanaria.
Dopo due anni e mezzo i lavori si potevano dire conclusi con una spesa complessiva di £ 18.300.000 circa € 310.000,00.
Per avere un’idea la somma corrisponde al costo di dieci-dodici case o al costo annuo di 42 muratori.
L’inaugurazione avvenne a maggio del 1954.
Per coloro che volessero approfondire la Storia del Campanile di Cordignano segnaliamo: “Il Campanile di Cordignano” di Antonio Cauz, Dario de Bastiani Editore.