Villa Ancilotto-Marcato
Villa Ancilotto-Marcato
La Storia di villa Ancilotto-Marcato ci riporta al XVII secolo quando il nobile Sandi, proprietario dell’omonima villa, chiese una mappatura delle sue proprietà. In quella mappa appaiono una serie di edifici tra cui l’Hosteria della Crosetta. Questa all’epoca era un noto albergo-pensione che sorgeva sull’incrocio di quattro strade, nei pressi del ponte costruito per superare un ramo del canale Brentella, ed era fornito sia di forno per cucinare il pane in forma autonoma sia di uno spaccio per la vendita della carne.
Attorno al 1870, la famiglia Marcato che aveva diverse proprietà nella provincia di Treviso acquistò dai Sandi l’Hosteria, fecero costruire accanto al deposito un edificio adibito a filanda. Con lo svilupparsi della filanda venne deciso di trasformare il primo piano del Hosteria in abitazione per i Marcato. La struttura continuò ad essere sia punto di incontro per i viandanti, sia residenza per i proprietari della filanda. La situazione cambiò quando Riccardo Ancilotto sposò la figlia di Giovan Battista Marcato e la struttura divenne solamente residenza per la famiglia Ancilotto-Marcato.
Il complesso di villa Ancilotto-Marcato è formato di un corpo padronale loggiato e di un edificio perpendicolare addossato sul lato ovest. Quest’ultimo fungeva originariamente da filanda.
Nel corso del tempo, sono stati molti i cambi di destinazione della struttura, attualmente villa Ancilotto-Marcato funge da biblioteca e da Museo Civico la Terra e l’Uomo ed appartiene al Comune di Crocetta del Montello.
Oggi il corpo della villa appare di tre piani con spazi abbastanza piccoli al piano terra ed al primo mentre, il piano più alto si presenta con un unico salone che lascia a vista il tetto con le sue belle capriate in legno.
La facciata riprende lo schema tripartito con assi irregolari e presenta alle estremità due parti piene. Le aperture ad arco dei vari piani hanno grandezze diverse e donano dinamicità all’intera opera architettonica.