Campanile di Gaiarine
Campanile di Gaiarine
L’attuale campanile di Gaiarine è alto circa 38 metri ed è caratterizzato da una cella campanaria in stile neogotico. Le bifore della cella sono raccordate alla guglia ottagonale, quest’ultima serve da base alla cuspide, anch’essa ottagonale, che si staglia verso il cielo e sulla cui sommità si trova una scultura a forma di pigna che sostiene una croce. Sulle pareti del campanile, fabbricate con mattoni di colore rosso, si trova un marcapiano e le aperture che danno luce all’interno della struttura.
Simbolo e identità, ricordo ed emozione, tempo e riferimento. Il campanile offre a chi sa ascoltare la storia di una comunità, il suono del tempo.
Tra il 1900 ed il 1905 il campanile venne costruito nella forma attuale in base al progetto dell’architetto Granzotto di Sacile. Per la costruzione dell’opera si spesero 18.000 lire, corrispondenti all’incirca ad € 77.000,00 dei giorni nostri, la manodopera fornita gratuitamente venne assicurata dagli abitanti di Gaiarine.
Il primo campanile di Gaiarine, a cui fanno riferimento i documenti, risale all’epoca della ricostruzione della chiesa San Tomaso di Canterbury che fu consacrata nel 1559, quindi a metà del XVI secolo.
All’epoca la torre campanaria era costruita in mattoni e legno e nonostante ciò, fu mantenuta fino al 1845, quando a causa del suo degrado venne demolita. Venne ricostruita in legno nel 1849 ma non durò quanto la precedente per cui venne abbattuta e sostituita con quella in muratura attuale.
Nel corso dei secoli la torre campanaria ha svolto tante funzioni, come punto di riferimento per i viandanti, come elemento di comunicazione grazie alle sue campane, come strumento di misura del tempo per mezzo della sua meridiana e suo malgrado, indirettamente, anche come materia prima per la costruzione di armamenti.
Le campane con il loro linguaggio, anche a Gaiarine, scandiscono quotidianamente i momenti della giornata e avvertono i paesani dei nuovi eventi. Così l’inizio e la fine della giornata sono accolti con il suono della campana più grande che suona anche il mezzogiorno.
La campana segnala la morte di una donna suonando per tre volte, (tre cicli), mentre sono due le volte che suona per segnalare la morte di un uomo. Le campane segnalano la nascita di un bimbo oltre a suonare per tutte le funzioni, le messe e le cerimonie.
Ermanno Zaccariotto nel suo libro dedicato a Gaiarine, riporta alcune disposizioni a cui dovettero sottostare i campanari nel corso del tempo. Così nei primi lustri del Seicento il Vescovo di Ceneda Leonardo Mocenigo ordinava: “Il campanaro debba serrar ogni sera la porta del campanil, sotto pena di perder il terzo della sua mercede, e non si possa sonar le veie di alcuna festa se non dopo le 23 ore, sotto pena al campanaro come sopra.”
Per contenere e ridurre lo scriteriato utilizzo delle campane, nel Regno Lombardo Veneto una circolare riporta: “continua a perdurare, specialmente nelle campagne, l’inveterato pregiudizio di suonare le campane al sopraggiungere dei temporali… Cosa già vietata da precedente ordinanza”.
La ricostruzione del campanile nel 1849, vide anche la costruzione e l’installazione di due nuove campane. Una pesava 185 libbre grosse mentre l’altra 140 ed il loro costo fu di circa 225 lire austriache, circa € 1.100,00 di oggi.
Altre saranno le campane che completeranno la batteria negli anni seguenti.
La successiva costruzione in muratura del campanile, tra il 1900 e il 1905, vide l’installazione di nuove campane che verranno saccheggiate dall’esercito Austroungarico dopo la ritirata di Caporetto.
Il corredo campanario venne riallestito nel 1921.
I nomi delle campane sono per la più grande Tommaso Rocco, per la mezzana Maria Immacolata e per la piccola Giuseppe Zaccaria a queste è stata aggiunta una piccola campanella.
Dove trovarlo
Il Campanile di Gaiarine si trova in piazza San Tomaso